1) Dio esiste; ma dal momento che è troppo grande per noi, allora le nostre magagne e i nostri "peccati", piccoli o grandi che siano, gli interessano fino a un certo punto.
2) Evidentemente farà un conguaglio, alla fine del mondo. Dunque c'è tempo. Non occorre preoccuparsi. Per quanto riguarda l'umanità, nel frattempo ci pensiamo noi, che siamo suoi vicari...

Questo è quanto pensano i religiosi: e le attività mundane, politiche ed economiche, della Chiesa, sono giustificate all'interno della prospettiva del maldestro sillogismo di cui sopra.

Un altro tipo di credenti trattiene il suddetto sillogismo soltanto fino alla fine dal punto 1). Siccome hanno una sensibilità maggiore (evidentemente sono più "pneumatici" anzichè "ilici"), sostituiscono il punto 2) nel seguente modo: "Occorre dunque che ciascuno di noi si occupi di quanto gli compete: se sei un'istituzione che proclama d'occuparsi di fattori spirituali, allora lascia politica ed economia a chi, dal canto suo, non invade il tuo stesso campo, ma anzi finanzia te e i tuoi miserabili giornalucoli ipocriti". Una di queste persone è, evidentemente, Adriano Celentano.

"L'Adriano nazionale" è uno che pensa e dice cose giuste senza peli sulla lingua, sebbene sia un credente (e sinceramente convinto, per giunta). Chi, come lui, divide le cose di Dio dalle attività umane, è ancora qualcuno che, pur all'interno di un contesto intrinsecamente malato quale è quello di chi crede in cose assurde, si pone in una posizione di maggior ragionevolezza, sebbene credo che, alfine, farà "penitenza" e si "correggerà", vittima degli strali della "brava gente"...
In effetti, tanta e tale è la sua sincera convinzione, che non credo che il "Molleggiato" potrebbe mai ripensarci sul suo Dio e sul suo Gesù, nemmeno se venisse a conoscenza dei seguenti fatti acclarati (si badi: non sono acclarati soltanto per chiunque campa di religione, ovvero ne trae un solacio più o meno temporaneo...):

1) Che Dio non esiste: spiacenti, ma le prove ci sono, e ben chiare. Basta leggere e ragionare. La buona notizia è che la "spiritualità" e l'"umanità" non hanno bisogno di religioni impostate su spauracchi, per continuare a esistere.
2) Che "Gesù di Nazareth" non è mai esistito (idem come sopra); si è trattato di un insieme di agitatori politici amati dal popolo (un po' come Celentano: con l'aggravante che questi qua menavano sia a parole che con i fatti...) che combattevano contro gli invasori romani... I quali, per tutta risposta, sulla scia dell'adagio "se non puoi batterli, unisciti a loro" (ovvero "usali"), hanno stravolto il messaggio di ribellione del messianesimo, inventandosi un messia "pacifista" per riuscire ad usarlo come calmiere contro i ribelli verso il potere, passati o futuri che fossero.

A ragione di tutto ciò, la Chiesa sa benissimo che può (anzi, deve) immischiarsi di affari che, "sulla carta", non le competerebbero: e lo sa perchè la sua istituzione è stata creata dall'impero romano per poter continuare a regnare sui gonzi utilizzando gli spauracchi di cui ai punti 1) e 2).
D'altronde, a proposito di "ilici" (avete letto bene: "ilici", non "l'ICI"...) e di raziocinatori imperfetti, la Chiesa sa benissimo che, parafrasando Tutu, Dio deve per forza di cose entrare anche nella politica. A ben pensarci, il "buon" Tutu era anche quello che disse "attenti a criticare la Chiesa di Dio: molti ci hanno provato, ed hanno mangiato la polvere". E pensare che gli hanno dato pure il Nobel per la Pace!

E per forza che hanno mangiato la polvere: non perchè dicono il vero, nè perchè esiste un dio, bensì perchè esistono ignoranti che ci credono, complici anche certe istituzioni e certi governi!

Già che siamo in tema, io riterrei invece più calzante un'altra frase di Tutu: "Non ha senso la neutralità in situazioni di ingiustizia". Dunque, caro Adriano: non prendertela per le tirate di quattro asini adoratori di asini (Alexamenos docet...): verrà anche il loro tempo. Per quanto ti riguarda, hai già fatto tanto destinando il (grosso) compenso interamente in beneficienza; cosa che sempre più raramente vediamo fare a un'istituzione che mette in banche inaccessibili l'8x1000 che i cittadini italiani le devolvono, in virtù del presentarsi come "pii vicari" di esseri talmente onnipotenti da risultare invisibili. E si sa: come diceva un altro saggio (sicuramente meno "pneumatico" di Tutu & C.), "l'invisibile e l'inesistente sono fratelli".
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